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Notizie

CESENATICO

La Darsena

Nel bacino interno della darsena, ha sede il porto turistico, mentre nel bacino esterno (il “dog”, per i vecchi marinai) trovano posto le motonavi turistiche, una parte della flotta peschereccia, i cantieri e i servizi di manutenzione, e un moderno scalo d’alaggio.

Il Porto Turistico di Cesenatico, ottimo compromesso tra tradizione e innovazione, è da annoverare tra i porti turistici più belli e caratteristici del mediterraneo.
Per accedere al Porto Turistico si risale il porto canale "Leonardesco" per circa 500 mt. dall'imboccatura e poi si vira a destra; particolarmente riparata, la base nautica di Cesenatico è notoriamente tra le più sicure dell'Adriatico.

La struttura offre la possibilità di ormeggiare agevolmente imbarcazioni sino a 30 mt., fornendo ad esse ogni genere di confort, compresa una costante assistenza da parte del personale specializzato, sia durante il giorno che durante la notte per tutto il corso dell'anno.

RIMINI

Il Faro e Il Porto

Sul largo Boscovich prospetta il faro settecentesco, simbolo della Marineria, che sorveglia il porto-canale, un tempo tratto di foce del fiume Marecchia. Fu eretto sulle fondamenta del vecchio faro costruito nel 1754 e distrutto durante il secondo conflitto mondiale, deviato più a nord nel 1972. E' alto oltre 27 metri ed ha una portata luminosa di 15 miglia.

La "palata" del porto è la meta prediletta dai riminesi per una passeggiata; è da qui che i pescatori salpano con le barche per la pesca delle "poveracce" (vongole).
Sul lato opposto del porto canale si sviluppa San Giuliano Mare  e la Marina di Rimini, la nuova darsena inaugurata nel 2002.

Il prolungamento dei moli, iniziato nel Settecento, ha contribuito all'espansione della spiaggia. Il lungomare in direzione Riccione costituisce l'asse principale degli insediamenti balneari, che hanno colmato ogni spazio residuo tra Rimini e Riccione.

Alla Sinistra del Porto hanno sede attività strettamente collegate alla pesca: dai cantieri navali alle officine meccaniche, dal mercato del pesce all'ingrosso ai negozi per la nautica.

PINZOLO

I 5 laghi

Viene definito “Giro dei 5 laghi” poiché si snoda lungo un percorso che tocca ben 5 splendidi laghetti, tutti sopra i 2000 metri: Il primo lago è il Ritorto, il secondo è lago Lambin, il terzo e il quarto sono rispettivamente il lago Serodoli e il lago Gelato e l’ultimo è il lago Nambino.

Siamo nel Gruppo Adamello – Presanella, più precisamente nel settore orientale del Gruppo della Presanella.

Il percorso proposto parte poco sopra Madonna di Campiglio, dove si concentrano numerosi e bellissimi laghi alpini che in alcuni tratti, specie attorno al Lago Gelato, ricordano molto certi paesaggi della Norvegia. La salita al Monte Seròdoli è faticosa e senza alcun sentiero o traccia, ma col bel tempo e buona visibilità vale senz’altro la pena per il grandioso panorama, molto interessante anche la pietraia “lunare” del fianco est, dove si possono incontrare facilmente i camosci. Proponiamo un itinerario ad anello discretamente lungo, circa 14 km di lunghezza e con un dislivello complessivo, se si considera la salita al monte Seròdoli (la parte più impegnativa), di circa 1100 metri. Il rientro avviene sul versante sud del Pancugolo.

MOLVENO

Miglior Lago d'Italia

Uno splendido specchio d’acqua nel Trentino occidentale, ai piedi delle Dolomiti di Brenta e del massiccio della Paganella, all'estremità orientale del Parco naturale Adamello-Brenta: questo è il lago di Molveno.
Da sempre le sue acque ne rendono rinomata la località turistica in cui si trova Da qualche anno inoltre il coordinamento di tutti gli abitanti, gli operatori e gli amministratori del posto nella valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale , storico le ha permesso di ottenere riconoscimenti importanti ed ambiziosi, quali la Bandiera Arancione per la qualità dell'accoglienza e dei servizi turistici da parte del Touring Club Italiano.

Nel 2010 inoltre questo incanto della natura, ha avuto il riconoscimento delle 5 vele di Legambiente e Touring club.

Oggi, gli abitanti, gli amministratori e gli operatori di questa località hanno avuto il piacere di ricevere la riconferma del riconoscimento di miglior lago d’Italia assoluto oltre al prezioso riconoscimento delle 5 vele di Legambiente e Touring Club per il sesto anno consecutivo.

CERVIA

Le Saline

L'importanza storica di Cervia è legata al suo "oro bianco" ed è documentata da varie testimonianze. La Salina di Cervia è stata istituita a Riserva Naturale di Popolamento Animale con un Decreto Ministeriale del 1979.

Le Saline di Cervia sono un'oasi naturalistica di 827 ettari, che è stata preservata mantenendo una flora e una fauna tipica delle zone umide, che non è possibile ammirare in nessun altro ambiente naturale . Fra la "fauna acquatica" che abitualmente frequenta questo ambiente si trovano anche molte specie di uccelli, trampolieri e anatre sia di tuffo che di superficie, bellissimi esemplari che qui si possono facilmente osservare nella stagione opportuna, lungo gli argini o in volo da una parte all'altra della salina. Le piante delle saline sono conosciute sia per la loro spiccata bellezza che per le loro proprietà culinarie e medicinali utlizzate ancor'oggi in erboristeria, ma anche perchè sono "piante nutrici" di stupende farfalle.  Ricordiamo la salicornia, la vetriola di mare, la porcellana di mare, il limonio, l'astro di mare, il colchico autunnale, il fiordaliso, il cardo asinino, l'iperico, il caglio, la mentuccia, il melito, il latte di gallina, le artemisie, i prugnoli, i tamerici.

MADONNA DI CAMPIGLIO

La Storia

I primi documenti scritti che citano Madonna di Campiglio ne fanno risalire la fondazione all'anno 1190. Quando un tal Raimondo, in espiazione dei suoi peccati, decise di fondare un monastero-ospizio rivolto all'assistenza del viandante. Il monastero-ospizio crebbe in fretta e a capo vi era un priore sacerdote.
Il monastero era ben conosciuto in regione e, grazie ai lasciti dei fedeli, raggiunse una notevole ricchezza. “No ghè mond, che la Madona de Campèi no gabia fond” recitava un antico adagio. Dopo la sua soppressione, nel 1515, per Campiglio iniziò un lungo periodo di declino fino al 1868, quando Giambattista Righi di Strembo acquistò per 40.000 fiorini l'intera sostanza dell'ex-monastero.

Eresse il primo albergo ed intraprese a proprie spese la costruzione della strada che collegava i centri dell'Alta Val Rendena con Madonna di Campiglio. L'avventura imprenditoriale di Gianbattista Righi fu portata avanti da Franz Joseph Oesterreicher, il quale subentrò nella proprietà di Campiglio nel 1882 e la trasformò nel ricercatissimo luogo di soggiorno per la nobiltà e la ricca borghesia austriaca e mitteleuropea.
La famiglia Oesterreicher rimase a Campiglio fino al 1955, quando le sue proprietà furono gradualmente acquistate. Nel 1948 fu inaugurato il primo impianto sciistico.

TIRANO - COIRA

Bernina Express

Il Bernina Express è un treno diretto della compagnia ferroviaria svizzera Ferrovia Retica che copre la tratta tra Tirano, Sankt Moritz e Coira. Questo treno, importante dal punto di vista turistico, percorre un itinerario di notevole interesse paesaggistico, reso più apprezzabile dalle speciali carrozze panoramiche di cui è dotato; il percorso comprende le ferrovie dell'Albula e del Bernina che sono state incluse, nel 2008, nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità stilato dall'UNESCO.

Il Bernina Express percorre, in poco più di quattro ore, una tratta ferroviaria di 145 km complessivi con un dislivello totale di 1.824 m e pendenze fino al 70 per mille. Tutto il percorso viene effettuato ad aderenza naturale senza l'uso di alcun sistema a cremagliera. La massima altitudine raggiunta è 2.253 m s.l.m. in corrispondenza del passo del Bernina, la minima è di 429 m s.l.m. a Tirano.

La costruzione della linea Tirano-Coira venne completata nel 1910. Il treno percorre 2,5 km in territorio italiano fino alla stazione di Campocologno, mentre il restante percorso è in territorio svizzero. Per tale motivo, prima dell'entrata in vigore in Svizzera degli Accordi di Schengen, chi partiva da Tirano doveva espletare le formalità doganali all'imbarco.

SAN LEO

San Leo e le bandiere arancioni

Ancora oggi San Leo conserva il suo carattere di luogo inaccessibile, alto su un enorme masso calcareo, in perenne equilibrio sulla natura, con le due impronte umane, il borgo e la fortezza, che occupano lo spazio della rupe. La fortezza si erge sullo strapiombo e sembra un vascello incagliato sullo scoglio; nelle sue oscure segrete fu tenuto rinchiuso fino alla morte il conte di Cagliostro (secondo la leggenda creatore del noto liquore). Il borgo si sviluppa attorno a una piazza con la torre civica, i palazzi nobiliari, la pieve di San Leo, con uno splendido ciborio in marmo sul presbiterio, e il Duomo (XII - XIII), a ridosso dello strapiombo e privo di una vera facciata. Interessante la pinacoteca, con opere del Guercino e di Caravaggio.

La “Bandiera Arancione” è il marchio di qualità turistico-ambientale assegnato dal Touring Club Italiano alle piccole località dell’entroterra che soddisfano più di 250 rigorosi criteri di valutazione e standard qualitativi previsti dal Modello di Analisi Territoriale del Touring. San Leo si fregia della “Bandiera Arancione” dall’anno 2004, distinguendosi per un’offerta turistica qualitativamente elevata, una gestione del territorio rispettosa delle tipicità locali, la scrupolosa attenzione all’ambiente e le innovative esperienze di sviluppo territoriale.

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